di Raffaella De Santis
La studiosa, autrice di un saggio sul tema, spiega come precariato e stress hanno cambiato il nostro approccio al lavoro
ll dopo pandemia ha visto crescere incredibilmente il numero di dimissioni volontarie. Il virus ha spostato lo sguardo, ha cambiato la scala dei valori? La vita, l’amore, gli affetti, sono diventati più importanti del lavoro? È una spiegazione possibile, certo. Poi c’è chi ha voluto puntare il dito contro i giovani, come se il fenomeno dimissioni fosse il marchio di una generazione viziata.
Continua a leggere su Repubblica